La stagione del trekking nel bosco

La stagione del trekking nel bosco.

Ogni stagione ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi.

In autunno una giornata grigia, fresca e nebbiosa potrebbe farci desistere dall’uscire di casa e decidere di fare movimento all’aperto. Invece, con la giusta attrezzatura e con qualche accorgimento, ci renderemmo conto che anche in questo periodo dell’anno, la natura e i suoi paesaggi ci permettono di svolgere escursioni degne di nota!

Anzi, scopriremo proprio che l’autunno è la stagione del trekking nel bosco, dove le chiome degli alberi cambiano colore alternando sfumature di giallo, rosso e marrone, in grado di sorprendere chiunque posi lo sguardo.

Dunque, non limitiamo le camminate all’aperto al solo periodo primaverile ed estivo perché l’autunno è in grado di regalare esperienze ricche di profumi, suoni, colori ed emozioni.

Bisogna solamente preparare l’equipaggiamento adeguato, infatti, durante questa stagione, il tempo atmosferico può farci delle improvvisate che un escursionista preparato deve mettere in preventivo: inaspettate ghiacciate notturne possono rendere il terreno pericolosamente scivoloso, basta una piccola perturbazione o qualche folata di vento in più per tramutare repentinamente l’andamento della giornata, soprattutto nelle zone di montagna.

In questo senso ci può venire in aiuto la tecnologia ed è bene monitorare un affidabile sito metereologico, ma se si è in una zona priva di collegamenti di rete, teniamo sempre presente l’eventualità di cambiamenti climatici.

Per quanto riguarda l’outfit, il classico abbigliamento ‘a cipolla’ è quello più indicato. Gli abiti che utilizzavamo per il trekking estivo devono essere potenziati da qualcosa di più coprente…ma non troppo!
T-shirt tecniche e traspiranti e un buon pile ad isolamento termico se dovessimo percepire freddo sono sufficienti. Eventualmente si può portare nello zaino una giacca antivento e impermeabile per un’inattesa pioggia o per coprirci ulteriormente. Non guasta avere con sé anche un paio di guanti e un berretto.

E per quanto riguarda lo zaino? Cosa mettere al suo interno?

Innanzitutto il kit di pronto soccorso, fondamentale se ci troviamo in un luogo isolato a qualche ora da un posto di cura. L’escursionista è particolarmente esposto al rischio di piccoli incidenti, come possono essere slogature, fratture, ferite, punture di insetto… ed è consigliabile essere muniti del necessario, tenendo conto dei possibili, vari, rischi legati al tipo di camminata che stiamo compiendo.

Per fare degli esempi, può essere utile portare, all’interno di una custodia sicura ed idrorepellente, garze, cerotti, cotone, forbici, pinzette, laccio emostatico, disinfettante, creme per punture di insetti, piante, scottature, botte, e non per ultima, una coperta isotermica.

Non basta solamente portare con sé quanto detto, ma bisogna sapere utilizzare gli strumenti del kit: le informazioni teoriche e pratiche sono facilmente reperibili in manuali specifici o meglio ancora, nei corsi di primo soccorso che si svolgono sul nostro territorio.

Per limitare i danni al nostro piede durante e dopo l’escursione, poniamo seria attenzione al tipo di scarpa che scegliamo di calzare: siamo in autunno ed essa deve contrastare fango, acqua, umidità, presentando delle parti idrorepellenti e ad isolamento termico, pur essendo anche traspirante. In particolare la suola deve garantire aderenza e stabilità sui terreni resi potenzialmente scivolosi dall’acqua o dal ghiaccio.

Per garantire la sicurezza e la comodità durante la camminata, assicuriamoci che le calzature arrivino alla caviglia, la quale deve essere sostenuta e protetta ad ogni passo.

La borraccia d’acqua rientra tra le cose da non dimenticare: la quantità di acqua deve essere commisurata al tipo di escursione che stiamo andando ad affrontare e a quanto tempo staremo senza la possibilità di recuperarla presso una fonte potabile.

Non è scontata una pila frontale o una semplice torcia: le ore di luce diminuiscono velocemente durante la stagione autunnale e il buio potrebbe sopraggiungere prima di quanto immaginiamo, soprattutto se siamo in ritardo sulla tabella di marcia!

Dopo questa importante, sebbene non esaustiva, carrellata di accorgimenti per il nostro trekking autunnale, è bene ricordare come questo periodo dell’anno si adatti perfettamente alle esigenze di chi ama le passeggiate solitarie e intime, di chi connette passi e anima, di chi ricerca la meditazione immerso nel silenzio della natura, poiché i sentieri in questa stagione sono meno affollati, distraenti e rumorosi.

È la fase dell’anno in cui, evitando i temporali, che sono pericolosi se ci colgono distanti da un riparo, si può riscoprire il piacere di camminare sotto la forza purificatrice della pioggia, in un’unione speciale tra corpo, terra e cielo.

Ma è anche la stagione in cui possiamo tornare a casa con piccoli tesori: funghi, per chi sa riconoscerli, o frutti di stagione come castagne, nocciole, melograni o mirtilli, laddove possono essere colti senza invadere proprietà altrui.

E per concludere macchina fotografica a portata di mano per immortalare il foliage, pronti per un’escursione che promette di rigenerare occhi, corpo, mente e spirito!

“Tutti i più grandi pensieri sono concepiti mentre si cammina.”

Friedrich Nietzsche

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