Dita del piede: piccole, ma essenziali.
Un osservatore distratto potrebbe pensare che le dita dei piedi, al contrario di quelle della mano, non rivestano una funzione particolarmente importante all’interno del corpo.
Con le dita della mano, infatti, afferriamo oggetti, scriviamo, mangiamo, utilizziamo utensili molto piccoli che necessitano di precisione e concentrazione e molto altro ancora…
La realtà, però, è ben diversa: le dita dei piedi hanno dimensioni contenute, solo pochi centimetri, eppure partecipano attivamente alle funzioni del piede, per ciò che riguarda la deambulazione principalmente, ma non solo: hanno una parte di responsabilità per il buon appoggio del piede durante la camminata, contribuiscono al mantenimento della stabilità e dell’equilibrio ed è anche grazie a loro se il peso del nostro corpo è distribuito correttamente, sia quando siamo in movimento (lento o rapido) sia quando siamo fermi, in piedi. Senza la loro presenza tutto ciò sarebbe impossibile.
Anche se sfuggono alla nostra vista perché più distanti dai nostri occhi rispetto alle dita della mano, o nascoste dalle calzature, le dita dei piedi ci sono, e lavorano senza sosta!
Ma approfondiamo ancora e prendiamo una lente di ingrandimento: come sono strutturate al loro interno?
Il piede è un capolavoro eccezionale di biomeccanica e le sue cinque dita contano ben 14 ossa, chiamate falangi (nello specifico, 3 per ogni dito, fatta eccezione per l’alluce che ne possiede 2).
Le ossa sono collegate tra loro da altrettante 14 articolazioni che consentono il movimento delle stesse.
Nelle dita dei piedi inoltre sono presenti dei muscoli, uniti alle ossa grazie ai tendini.
E non è ancora tutto, perché non mancano terminazioni nervose importanti per l’aspetto sensitivo delle dita.
Dunque, vi è una complessità interna ad ogni singolo dito del piede che non è da sottovalutare. Come dicevamo all’inizio, si tratta, infatti, di pochi centimetri del nostro corpo… ma essenziali. Se qualcosa non procedesse correttamente nel loro funzionamento, ce ne accorgeremmo.
Basti pensare a cosa può succedere se per qualche motivo (frattura, artrite, neuroma di Morton…) sentiamo dolore ad un dito: in molti casi il movimento dell’intero piede sarà compromesso, si farà fatica ad appoggiare i piedi sul suolo e di conseguenza, ne risentirà la completa azione della camminata.
A questo punto sorge spontanea la domanda: esiste un modo per prendersene cura?
La risposta è sì. Si possono arginare i piccoli grandi fastidi del piede racchiuso nella scarpa (soprattutto se non adeguata) per diverse ore al giorno, sollevando almeno le nostre dita dall’essere costrette anch’esse nel calzino.
Le dita, per lavorare in modo corretto, devono muoversi indipendentemente le une dalle altre, allargandosi nello spazio che viene concesso loro dalla scarpa, per garantire al corpo il massimo della stabilità. E questo può accadere soltanto indossando calzini a cinque dita, che consentono a tutte di lavorare non solo singolarmente e correttamente, ma anche in maniera più naturale, più simile a come agirebbero quando camminiamo a piedi nudi.
Le dita poi, avvolte una ad una dal tessuto, si mantengono più asciutte e protette dall’inevitabile sfregamento tra loro stesse quando camminiamo; tale attrito può essere l’origine di irritazioni e piccole vesciche.
Dopo tutto, vale la pena provare!
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